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11. Colombi e sparvieri
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Deledda Grazia, Colombi e sparvieri
([1912])
A.R.C.73.I.11/1-2
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Deledda Grazia, [Colombi e sparvieri]
([1912])
A.R.C.73.I.11/1
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Deledda Grazia, Colombi e sparvieri
([1912])
A.R.C.73.I.11/2
Deledda Grazia, Colombi e sparvieri

Deledda Grazia, Colombi e sparvieri ([1912])

Sottounità

Tipologia: unità documentaria

Segnatura definitiva: A.R.C.73.I.11/2

c. 1r: titolo autogr. “Colombi e sparvieri romanzo”;
cc. 1r-107r: parte I;
cc. 1r-13r: cap. I, “Dopo una settimana di vento furioso, di nevischio e di pioggia, le cime dei monti apparvero bianche”;
cc. 13r-17r: cap. II, “Subito dopo arrivò il servetto. Giorgio si asciugò gli occhi per non farsi scorgere a piangere”;
cc. 18r-34r: cap. III, “Verso mezzogiorno il servetto tornò. – Mia madre sta ancora lì a infornare il pane: son passato e sentivo che le donne parlavano di voi”;
cc. 34r-46r: cap. IV, “Tutte le mattine Margherita la serva del dottore, un’adolescente alta e magra sul cui viso olivastro”;
cc. 47r-54r: cap. V, “«Il paesetto ove son nato è quasi esclusivamente dedito alla pastorizia. La natura del terreno montuoso”;
cc. 54r-65r: cap. VI, “‘Mio padre sposò la vedova pochi giorni dopo le paci. Era un uomo piuttosto mite e taciturno”;
cc. 65r-72r: cap. VII, “Restai tre mesi a letto; e quella malattia, che fu come un lungo sonno febbrile, mutò completamente il mio carattere”;
cc. 72r-107r: cap. VIII, “L’indomani all’alba partii senza averla riveduta, e per settimane e mesi vissi in una specie di ebbrezza”;
cc. 108r-214r: parte II;
cc. 108r-134r: cap. I, “Le nozze di Columba erano fissato per la Pentecoste, ma fin dal mese di marzo tutto era pronto”;
cc. 134r-150r: cap. II, “Columba corse ad aprire il portone e il nonno smontò con agilità”;
cc. 150r-168r: cap. III, “Non essendo riuscito ad avere il sonette, Pretu si contentava di certi minuscoli pifferi”;
cc. 168r-191r: cap. IV, “Zuampredu Cannas, fermatosi a metà strada fra il suo e il paese della fidanzata”;
cc. 191r-200r: cap. V, “Quando Pretu rientrò il padrone rileggeva ancora le letterine misteriose, ma per non farsi scorgere dal servetto”;
cc. 200r-223r: [cap. VI], “Mariana entrò, avanzandosi a passetti saltellanti. Era vestita di bianco, con un gran cappello nero”;
cc. 223r-332r: [parte III]. Nel dattiloscritto, a differenza dell’edizione definitiva a stampa, la parte terza viene anticipata a c. 215r;
cc. 223r-231r: [cap. I], “Una notte Columba, agitata dall’insonnia, s’alzò e scese in cucina”;
cc. 231r-248r: [cap. II], “Quando la vide apparire sulla porta, Pretu accoccolato presso il fornello a mano”;
cc. 248r-266r: [cap. III], “Nonostante il diversivo di Jorgj Mariana cominciava ad annoiarsi, lassù, nel paesetto ventoso”;
cc. 266r-289r: [cap. IV], “Contrariamente a quanto affermava Pretu le nozze di Columba si celebrarono con semplicità”;
cc. 290r-305r: [cap. V], “Tornaron le chiare notti di giugno. La luna illuminava il paesetto, l’Orsa maggiore e l’Orsa minore brillavano”;
cc. 305r-318r: [cap. VI], “Anche nella stamberga rischiarata dalla luce rossa del crepuscolo, Jorgj e il Dottore discutevano d’amore”;
cc. 318r-332r: [cap. VII], “Veduto Pretu allontanarsi, e credendo che per quella sera non tornasse più, il Nonno”. Cap. mutilo della parte finale.

Descrizione estrinseca:

Ds. con correz. autogr.; cc. 332 sciolte con num. rec. a matita 1-332 e num. orig. ds. 1-107, I, 2-57 e num. orig. ms. 108-214; mm 260×220. Presenti diverse num. orig., sia ms. e sia ds., alternate.

Collegamenti:

  • http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/manoscrittomoderno/A2963085/A2963085/1 [Versione digitale]

Fonti

  • Deledda1912 = Deledda Grazia, Colombi e sparvieri, Milano, Treves, 1912